McKinsey ha pubblicato il suo rapporto sui trend della moda intitolato Fashion's new must have: Sustainable sourcing at scale: come è indicato fin dal titolo stesso, molte aziende della filiera tessile si stanno orientando sempre di più verso la sostenibilità nei processi e nei materiali.
Ma con quali risultati?
Secondo il rapporto, il 55% delle imprese interpellate da McKinsey si è posto l’obiettivo per il 2025 di impiegare materie prime sostenibili in almeno metà della propria produzione.
La volontà quindi c’è, ma il problema è la disponibilità di queste materie: per il 46% delle aziende il problema è proprio la capacità di acquisire i mezzi per fare questa svolta verso la sostenibilità.
Se infatti nell’ultimo decennio si sono moltiplicate le soluzioni per rendere più ecologici processi con un’elevata richiesta di acqua e impiego di prodotti chimici, e per rendere più facile il riciclo e il riutilizzo delle materie prime, la capacità produttiva di queste realtà innovative non riesce ancora a tenere il passo con le richieste della moda internazionale.
L’altro tema su cui è ancora necessario lavorare è la scalabilità di queste soluzioni: la filiera tessile ha bisogno di poter fronteggiare le necessità di produzione in modo flessibile ed efficiente, affinché l’investimento sulla sostenibilità dia risultati non solo sull’ambiente, ma anche sul fatturato.
Le soluzioni non mancano: dalla fibra 100% cellulosa ricavata da capi vecchi e scarti di produzione alle tinture basate su colonie batteriche, che riproducendosi espandono il colore con una riduzione sensibile di additivi, energia e consumo d’acqua.
Con la maggiore consapevolezza dei consumatori sui temi ambientali e gli standard ecologici imposti alle imprese, la filiera tessile ha accelerato sensibilmente la transizione verso una produzione sostenibile e quindi i produttori delle soluzioni ecologiche stanno intensificando i propri ritmi, con l’obiettivo di almeno decuplicare i volumi nei prossimi anni: per le aziende più ambiziose, il target è un incremento di quasi 35 volte.
Sostenibilità è quindi la parola chiave della filiera tessile, a cui devono contribuire tutte le aziende coinvolte.
Texcene si occupa di finissaggio, nobilitazione e candeggio dei tessuti, riservando sempre grande attenzione alla sostenibilità ambientale, come testimoniato dagli investimenti in tecnologie di produzione di energie rinnovabili e di depurazione, e l’adesione all’iniziativa DETOX di Greenpeace.
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