La tintura è un processo di nobilitazione dalla lunga storia, ma tutt’oggi si sta ancora evolvendo, per meglio accomodare le necessità dell’industria dell’abbigliamento e per ottenere risultati sempre migliori sui diversi tipi di tessuto.
Le fibre cellulosiche sono ampiamente diffuse nella nostra vita quotidiana: la cellulosa da cui derivano è infatti un polisaccaride contenuto in molti vegetali tra cui il cotone, che è quasi 100% cellulosa. Le catene molecolari di questa sostanza sono molto lunghe e formano una struttura quasi cristallina; sono idrofobe, cioè non assorbono l’acqua, quindi per l’utilizzo per capi di abbigliamento subiscono spesso un particolare tipo di trattamento, che nel caso del cotone si chiama mercerizzazione.
Altri trattamenti della cellulosa comprendono la sua conversione in rayon, ovvero fibre trasparenti derivanti da quelle di legno o cotone, che permettono di realizzare capi molto confortevoli che imitano la seta (il rayon è infatti noto come ‘seta artificiale’).
Il cotone, prima di essere sottoposto a tintura, deve essere purgato da eventuali impurezze naturali e sbiancarlo con il candeggio, visto che al suo stato normale ha un colore giallo pallido.
La tintura del cotone e di altre fibre cellulosiche è favorita dall’utilizzo di coloranti reattivi, che reagiscono con il gruppo ossidrile della cellulosa formando un legame con un’ottima solidità del colore, specie a umido. Il grande pregio dei coloranti reattivi è la grande varietà di colori ottenibili, che permettono di ottenere toni brillanti che altre sostanze difficilmente riuscirebbero a conseguire.
La tintura con coloranti reattivi viene effettuata in tre step: il primo prevede la salita del colorante sulla fibra per effetto della temperatura; nella seconda fase viene fissato utilizzando alcali; infine, saponature ad alta temperatura eliminano il surplus di colorante che non ha reagito con le fibre.
Oltre a quelli reattivi, ci sono anche i coloranti basici, diretti, al tino, allo zolfo e azoici; nuovi sviluppi chimici e tecnologici stanno introducendo nuovi approcci alla tintura del cotone, basati sulle resine e declinati in varie metodologie.
Le resine colorate fissate con laser permettono un fissaggio selettivo della resina sul tessuto, utilizzando un fascio laser su punti precisi per innescare la reticolazione della sostanza; il resto viene lavato via similmente al colorante reattivo.
Il metodo a riserva prevede un’immersione completa nella resina colorata, a cui segue un’asciugatura in cui la resina migra in zone specifiche e reticola; infine, il capo viene sottoposto a una nuova tintura con un colorante differente, così che quest’ultimo si fissi nelle zone in cui la resina non si è fissata.
La spruzzatura permette un’azione mirata su zone specifiche del capo; tramite l’asciugatura, si reticola e fissa la resina, ottenendo un effetto lucido sulla superficie del tessuto.
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