La tintura tessile non è solo una tecnica, ma una vera e propria arte, iniziata nelle Indie, dove già prima della costruzione delle piramidi egizie, si coloravano i tessuti con spezie lavorate. Con il passare dei secoli, la tintura ha subìto una trasformazione radicale, passando da tecniche naturali a procedimenti chimici, ampliando la gamma di tessuti trattabili da cotone, lino, lana e seta a praticamente ogni materiale immaginabile.
La storia della tintura tessile è costellata da innovazioni e cambiamenti. Nei tempi antichi, i Fenici, famosi per la loro perfezione nella tintura con la porpora di Tiro, i Greci, gli Egizi e i Romani utilizzavano elementi naturali come piante, insetti e molluschi. Per esempio, per ottenere il colore rosso, venivano impiegati derivati animali come le cocciniglie.
In Italia, dopo le crociate, la tintura tessile divenne fondamentale nell'industria
tessile, con Firenze che contava ben 200 laboratori di tintoria nel 1400. Questa arte
si diffuse poi in Francia e Inghilterra, diventando un elemento cruciale della cultura e dell'economia.
Sviluppo tecnologico: la modernizzazione della tintura tessile
Con l'avanzamento delle tecnologie, la tintura ha subito ulteriori evoluzioni. All'Esposizione Universale di Londra nel 1862, furono presentati per la prima volta
tessuti tinti con sostanze coloranti derivate dal catrame, segnando l'inizio di un'era nella tintura tessile. Queste nuove tecniche hanno permesso una maggiore varietà e stabilità dei colori, ma anche introdotto questioni legate all'impatto ambientale della produzione tessile.
Tecniche moderne: i metodi attuali di tintura
Oggi, le tecniche di tintura tessile si sono notevolmente perfezionate e diversificate. Le due principali metodologie sono la tintura in pezza, un processo veloce ed economico, e la tintura in filo, che utilizza sostanze chimiche per garantire una maggiore durata e stabilità del colore. Quest'ultima tecnica, in particolare, prevede diverse fasi, dall'eliminazione delle impurità alla fissazione del colore, assicurando risultati di alta qualità.
La tintura tessile oggi: sfide e innovazioni
La tintura tessile è oggi richiesta in numerosi settori, dalla moda al packaging tessile. Tuttavia, questa industria si trova di fronte a sfide significative, soprattutto in termini di sostenibilità ambientale. I moderni processi di tintura sono spesso criticati per il loro impatto nocivo sull'ambiente. Ciò ha portato a una maggiore consapevolezza e richiesta di pratiche più sostenibili, spingendo il settore verso innovazioni che rispettino sia l'ambiente sia la salute dei consumatori.
L'industria della tintura tessile sta affrontando un cambiamento radicale, spinta
dalla crescente consapevolezza e richiesta di pratiche più sostenibili, a beneficio sia dell'ambiente che della salute dei consumatori. Questa trasformazione è guidata da innovazioni significative e da un approccio più responsabile nel settore.
Ridurre l’impatto ambientale della tintura tessile: qualche esempio
Uno dei problemi principali dell'industria tessile odierna è l'impatto ambientale del processo di tintura, che impiega coloranti sintetici e grandi quantità d'acqua,
potenzialmente inquinanti. Negli ultimi anni, ci sono stati sforzi significativi per trovare soluzioni a questi problemi, attraverso la riscoperta di tinture naturali, il
riciclo di determinate sostanze, e l'investimento in nuove tecnologie.
Un esempio significativo di innovazione è rappresentato da Archroma, un'azienda
svizzera che utilizza rifiuti agricoli, come gusci di mandorle, foglie di rosmarino e
arance amare, per creare la sua gamma di coloranti. Questi coloranti sono realizzati
per sostituire le materie prime a base di petrolio e rimuovere il maggior numero
possibile di impurità tossiche dal processo di tintura, contribuendo anche al
risparmio energetico e idrico.
Un altro esempio innovativo è Colorifix, un'azienda con sede in Inghilterra, che utilizza microorganismi ingegnerizzati per creare coloranti puliti. Questi microorganismi producono pigmenti basandosi su codici DNA naturali, inclusi quelli di piante, animali e insetti, che possono essere applicati ai tessuti senza l'aggiunta di sostanze chimiche. Questa tecnologia riduce significativamente l'impatto ambientale della tintura industriale, sostituendo la chimica con la biologia, e richiede programmi di colorazione più brevi e a temperature inferiori rispetto ai coloranti convenzionali.
In aggiunta, la Faber Futures, un'agenzia di biodesign creativo, ha scoperto un
microbo in grado di produrre pigmenti utilizzabili per colorare i tessuti, senza essere pericolosi per l'uomo o per l'ambiente. Questo processo di tintura richiede un quantitativo di acqua 500 volte inferiore a quello utilizzato in un processo convenzionale.
Infine, l'azienda italiana Officina+39 ha lanciato il progetto Recycrom , che trasforma gli scarti tessili di produzione in polveri pigmentate utilizzabili nei processi di tintura. Queste innovazioni rappresentano solo una parte degli sforzi compiuti dall'industria tessile per rispondere alla crescente domanda di pratiche di tintura sostenibili, dimostrando che è possibile conciliare l'esigenza di colori vivaci e duraturi con il rispetto per l'ambiente e la salute dei consumatori.
L'arte della tintura tessile è un campo dinamico e in continua evoluzione, che ha attraversato secoli di storia e innovazione. Da tecniche tradizionali a moderne soluzioni chimiche, la tintura tessile rimane un elemento fondamentale del nostro mondo.
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moderni sistemi di produzione di energia rinnovabile con l’obiettivo di ridurre
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