La mercerizzazione del cotone: cos’è e perché farla
Ci sono diversi modi per trattare diversi tipi di filato e uno di questi è il mercerizzo (o mercerizzazione) del cotone.
Questo tipo di trattamento è utilizzato per dare ai filamenti fatti in materiale celluloso (principalmente il cotone, più raramente per lino e canapa) un aspetto più lucente, valorizzando al contempo altre caratteristiche fisiche come l’igroscopicità e l’affinità tintoriale.
Ma in cosa consiste di preciso il mercerizzo?
Si tratta di un processo inventato nel 1844 dal britannico John Mercer (dal cui cognome è appunto derivato il termine ‘mercerised’ in inglese e ‘mercerizzo’ in italiano), che ha provato a trattare le fibre di cotone con l’idrossido di sodio (noto anche come soda caustica), provocando un restringimento del tessuto e rendendolo più facile da tingere. Successivamente, H.A. Howe ha migliorato il procedimento, tenendo in tensione il cotone durante il trattamento in modo da prevenire il restringimento e da dare al cotone un aspetto lucente.
Oggi il processo di mercerizzo viene fatto con un bagno in soda caustica, in cui il cotone viene mantenuto teso stendendolo su appositi cilindri: questa fase richiede poco tempo (dai 5 ai 10 minuti) e temperature moderate (dai 30 ai 40 gradi). Successivamente, il filato o il tessuto viene immerso in un secondo bagno di natura acida per neutralizzare gli eccessi di soda.
La mercerizzazione del cotone è un processo che altera la struttura stessa delle cellule del cotone, che reagendo alla soda caustica si gonfiano e le fibre diventano circolari anziché piatte. Se questi sono gli effetti a livello microscopico, a livello macroscopico, ovvero parlando proprio del tessuto che possiamo toccare con mano e indossare, i risultati sono molto più appariscenti e impreziosiscono il filato: l’incremento della superficie delle cellule si traduce in una maggiore lucentezza per l’incremento della capacità riflettente.
Il cotone risulta così con un lustro maggiore, ma acquisisce ulteriori caratteristiche fisiche che lo rendono una scelta ottimale per il confezionamento di capi, ovvero un incremento:
• della forza e conseguentemente della resistenza allo strappo
• dell’affinità con la tintura, aumentando quindi la brillantezza del colore, l’intensità del tono e la sua stabilità nei successivi lavaggi, riscontrando invece una diminuzione della quantità di colorante necessario
• dell’igroscopicità, ovvero la capacità di assorbire e disperdere l’acqua, che si traduce in ambito di tessuti a scopo di indumento in una maggiore traspirabilità del corpo.
L’insieme di queste caratteristiche rende il cotone ‘perlato’, di grande bellezza e lucentezza con un morbido tocco al tatto e una sensazione di freschezza lasciando la respirazione del corpo.
Per questi motivi, il cotone mercerizzato viene spesso utilizzato per capi d’abbigliamento intimi oppure per indumenti per una bella presenza scenica, come ad esempio una morbida e lucente camicia; vengono anche molto impiegati per lenzuola e coperte, garantendo un confortevole abbraccio nell’intimità del proprio letto.
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