Le fibre naturali, sia animali che vegetali, sono largamente utilizzate nell’industria tessile: le proprietà di materiali come lana e cotone sono ben note e apprezzate, permettendo di dare vita ai capi che popolano i nostri armadi.
Tuttavia, i materiali naturali sono intrinsecamente imperfetti, cioè presentano caratteristiche disomogenee incompatibili con una produzione industriale.
È quindi necessario ricorrere a diversi tipi di trattamenti di nobilitazione e di finissaggio per raggiungere gli standard richiesti dal mercato e assicurare che ogni articolo presenti le caratteristiche desiderate.
Uno degli aspetti responsabili di tali disomogeneità è il colore: pensiamo, per esempio, alle sfumature giallastre che spesso si possono incontrare sul cotone e sulla lana al naturale, che compromettono l’efficienza dei successivi trattamenti di tintura.
Nell’ambito del finissaggio e della nobilitazione tessile è quindi necessario ricorrere frequentemente al candeggio, detto anche sbianca dei tessuti, cioè un processo che permette di rimuovere le sostanze coloranti.
Un tempo, la sbianca veniva effettuata in modo esclusivamente naturale: i tessuti venivano stesi su prati esposti al sole, innescando un’interazione tra le fibre, i raggi solari e i composti presenti nell’atmosfera che permetteva di rimuovere le sostanze coloranti.
Oggi, questo processo, detto sbianca a prato, è stato perlopiù abbandonato, poiché richiede giorni o settimane per ottenere i risultati desiderati: viene però ancora utilizzato per materiali particolarmente delicati, che verrebbero danneggiati dall’impiego delle tecniche di candeggio moderne.
Queste ultime sono di natura chimica, impiegando sostanze riducenti, che rendono i coloranti solubili in acqua così che possano essere rimossi nel corso di un successivo lavaggio, oppure ossidanti, che distruggono direttamente i coloranti.
La compresenza di questi due diversi approcci al candeggio dipende dalla differente sensibilità delle fibre ai prodotti chimici: è quindi importante scegliere l’agente più adatto per preservare le naturali proprietà del materiale.
Texcene effettua il candeggio utilizzando un Candeggio Kusters in altezza 3400 dotato di spazzolatrice Osthoff che permette di combinare sbozzima, spazzolatura e candeggio in un unico ciclo.
Texcene offre un’ampia gamma di servizi di nobilitazione e finissaggio dei tessuti che comprende anche il candeggio: scopri di più contattandoci.