Con la conclusione del 2022 si possono tirare le somme su un anno complessivamente difficile per l’Italia (ma anche per il resto dell’Europa) a causa del conflitto in Ucraina e delle tensioni tra UE e Russia che hanno portato a gravi problemi di approvvigionamento di materie prime energetiche e, conseguentemente, a sensibili rincari sui prezzi dell’energia che hanno impattato negativamente sulle famiglie e sulle imprese, soprattutto quelle più energivore.
Nonostante ciò, l’Italia chiude il 2022 con un PIL che non solo è cresciuto rispetto al 2021, ma che ha addirittura doppiato quello dei principali competitor europei del nostro Paese, grazie a un +2,6% nettamente superiore al +1,3% tedesco e al +1% francese, e che ci colloca al di sopra della media dell’eurozona di +2,3%. Parte del merito per questi risultati è attribuibile al settore del tessile/abbigliamento, che nell’ambito della manifattura ha ottenuto una crescita del 9%.
Questa crescita non è solo un segnale importante di ripresa dopo un inizio decennio senza dubbio tormentato, ma sarà anche fondamentale per affrontare un 2023 che si prospetta ancora instabile: molti analisti temono un altro anno di crisi, di fronte al quale però l’Italia si farà trovare più preparata rispetto ad altri Paesi europei.
La maggiore preoccupazione è ancora quella sull’energia, considerando che la situazione russo-ucraina è, a distanza di quasi un anno dall’inizio delle ostilità, non ancora risolta; fortunatamente su questo tema ci sono stati sviluppi a tutela delle imprese in forma del tetto al prezzo del gas fissato a 180 €/MWh, ben inferiore rispetto all’originale 275 €/MWh, ma che comunque scatterà solo a febbraio 2023 e sarà valido solo a determinate condizioni, ovvero il superamento di questo tetto per almeno tre giorni e con una forbice di minimo 35 euro.
È quindi senza dubbio un aiuto, ma non una soluzione di fronte alla sfida energetica che continuerà anche nel 2023 e che premierà le imprese più preparate, quelle capaci di adattarsi al mercato e di definire strategie efficienti per bilanciare lo scenario economico con la soddisfazione del cliente.
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